Duilio, 62 anni, vive presso l’istituto “Ancelle del Buon Pastore” Con il suo amico Sergio in Piazza San Pietro |
Mustafà, 72 anni, vive nella casa di riposo “Santa Francesca Romana”.
Con Chiara e Sergio all’Angelus del 1 gennaio
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Gli anziani sono forse fra quelli che hanno più viva la coscienza dell’orrore della guerra. E per questo si sono messi in movimento giorni prima, per poter partecipare all’evento e dare la loro testimonianza. Particolarmente significativa la presenza di alcuni di loro, che vivono in istituto, e in occasione delle feste hanno potuto condividere la vita della Comunità, come ospiti d’onore nelle case di amici. Hanno potuto così partecipare a momenti di festa, alla liturgia e alla Marcia per la Pace, conclusasi con le bellissime parole di Papa Francesco, che ha invitato tutti a fermarsi e a liberare il cuore dalla violenza.
Nel suo intervento all’inizio della Marcia, Alice, una graziosa e decisa liceale del movimento “Giovani per la Pace” aveva messo in evidenza come l’isolamento degli anziani sia una violenza paragonabile alla guerra. Aveva detto: “A volte mi sembra che verso gli anziani ci sia proprio una guerra. Gli si fa capire in modo più o meno chiaro che non c’è più posto per loro: è meglio che gli anziani se ne vadano via… Noi diciamo NO a questa “cultura dello scarto”, come la chiama Papa Francesco. Chi non vale è da buttare via, come un vestito vecchio…”. Costruire la Pace allora è anche lottare per rompere quest’isolamento, far uscire gli anziani dagli istituti, invitarli a pranzo, a casa propria, perché non si sentano più scartati e ai margini della vita.
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