Quest’anno il Mozambico celebra 20 anni di pace, da quel 4 ottobre del 1992 quando fu firmata a Roma la pace, dopo vari anni di trattative presso la sede della Comunità di Sant’Egidio a Trastevere. Vent’anni di pace che hanno trasformato questo paese, che oggi vanta un ritmo di crescita economica invidiabile, nonostante esistano gravi disparità delle condizioni di vita della popolazione.
Va notato che, come in molti altri paesi africani, negli ultimi anni è aumentato il numero degli anziani, nonostante la speranza di vita rimanga molto inferiore a quella che conosciamo ad esempio in Italia. Eppure, grazie a migliori condizioni di vita e di assistenza sanitaria, molti raggiungono età un tempo insperate, mentre allo stesso tempo, l’AIDS miete vittime, soprattutto fra i giovani e gli adulti.
Questo, in termini statistici, provoca una flessione dell’età media, e, nell’immaginario collettivo, diffonde l’idea che sia l’esercizio della stregoneria a consentire ad alcuni di invecchiare mentre tanti giovani muoiono troppo presto.
Accade così che gli anziani siano vittime della superstizione o delle tradizioni locali, a volte disumane: soprattutto nei centri più piccoli, vengono accusati di rubare la vita ai più giovani. Spesso vengono abbandonati anche dai propri familiari, allontanati se non addirittura cacciati e braccati. Per questo è particolarmente importante comunicare una cultura della terza età e combattere il pregiudizio e la superstizione che diventano una condanna violenta per tanti anziani. Abbandonati, soli, senza pensione, senza il sostegno dei figli o dei vicini: vivere diventa davvero difficile. Una cultura diversa va comunicata fin da piccoli, come ci racconta questa storia che arriva dal Mozambico. I bambini in cura presso il centro Dream di Matola (vedi Programma DREAM) da qualche tempo vanno con regolarità a trovare gli anziani, facendo visita a quelli ricoverati nell’Istituto degli anziani di Nostra Signora degli Abbandonati, dove la Comunità di Sant’Egidio si reca in visita ogni settimana. Circa 60 bambini che invadono pacificamente, con curiosità, allegria e canti, il rigoglioso e accogliente giardino dell’Istituto. I cento anziani ospiti dell’Istituto aspettano sempre con impazienza questa visita così vivace. Un’anziana, quasi non credendo ai propri occhi per quello che le sembrava un sogno, accarezzando un bambino che le stava seduto accanto ha detto: “Oggi e’ un giorno grande per tutti noi, i futuri dirigenti mozambicani sono qui, ci hanno fatto visita, questi bambini infatti se crescono così bene diventeranno dei bravi adulti!!!” Un incontro bellissimo, sempre pieno di gioia e di commozione: anche I bambini si sentono amati e accolti e chiedono: “questi nonni perché sono qui? Non possono stare a casa loro come mia nonna che vive con noi?”. I “futuri dirigenti mozambicani” scoprono così il valore di una visita ed il valore della vita degli anziani. Saranno uomini e donne migliori che forse sapranno comunicare il valore del poter rimanere da anziani a casa propria, vicino ai propri cari. Dalle parole di augurio degli anziani per i bambini, futuro del loro paese, vengono i migliori auguri per il Mozambico, in questo giorno di festa, perché tutti possano vivere in pace e con dignità, in tutte le età della vita.
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