A  Catania giovani e giovanissimi  della Comunità di Sant’Egidio  hanno voluto festeggiare il Natale con gli anziani dell’ Istituto Villa Chiara. Di seguito il racconto di Myriam dei Giovani per la Pace:

Il Natale è ormai alle porte ed i giovani della Comunità di Sant’Egidio di Catania non si sono certo dimenticati dei loro cari amici anziani.  A Villa Chiara, si è svolta una bella festa di Natale, con calorosi scambi di auguri e grandi festeggiamenti in amicizia ed allegria, per far sentire ancora una volta ai nostri anziani che non sono soli.
Quest’anno, tra i giovani, anche bambini e adolescenti della più tenera età hanno scelto di abbracciare il Natale insieme agli anziani, ascoltando le loro voci profonde, scoprendo nuovi valori e cominciando ad imparare la grandezza della loro saggezza. Perché è proprio nella gioia del rapporto con i più giovani che l’anziano può leggere il mistero del dono della vita.
Insieme a loro, presente Padre Mupupuho Lobato, giovane sacerdote della comunità di Sant’Egidio del Mozambico che, scegliendo di servire e di far parte della Comunità di Sant’Egidio catanese, ha celebrato il sacramento della Santa Eucaristia, consegnando la comunione agli anziani e recitando insieme a loro delle preghiere.
E la Preghiera diventa, ancora una volta, comunicazione ed incontro intimo con Dio.
L’arrivo di Babbo Natale e le musiche tipicamente natalizie, suonate col violoncello da due bravissimi giovani, hanno allietato ed armonizzato l’atmosfera ed il cuore dei presenti, familiari ed amici. Per noi giovani, l’essere insieme agli anziani , è il significato umano della grazia ricevuta nel Natale.
Durante la festa, alcuni anziani hanno dolcemente posto alcune commoventi riflessioni. Luca dice: “Vi ringrazio per il dono di questa Comunione, era questo il Natale che volevo: tutti uniti”.
Ed ancora Marianna: “Non posso negarvi di desiderare la mia casa, ma qui sto meglio. Sono molto felice finalmente, grazie!”.
Infine, le toccanti parole di Cettina che hanno riempito il cuore di amore: “Questo Natale non mi ha potuto regalare il mio unico figlio, ma mi ha donato tanti figli e tanti nipoti. Io non sono più sola”.
La società potrà definitivamente integrare gli anziani solo quando imparerà a “vivere insieme” a loro e non “accanto” a loro.
L’esperienza con gli anziani e l’inizio di questo Natale del cuore, possono diventare così il luogo dove la grazia di Dio compie la promessa: “Fino alla vostra vecchiaia io sono sempre lo stesso, e vi porterò fino alle canizie. Come ho già fatto, così io vi sosterrò, vi porterò e vi salverò” [Is 46,4].

Myriam, Giovani per la Pace – Catania

 

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