Una lettera ad un giornale, per chiedere una cartolina di auguri per il suo onomastico, per sentirsi meno solo. In tanti sono stati toccati da questa storia e hanno risposto all’invito di Pasquale. Molti mandando una cartolina o un regalo, qualcuno con una visita a casa. Il giorno del suo onomastico ce lo hanno raccontato Valeria e Bianca che sono andati a trovarlo:
“Pasquale ci aspettava. Rasato, in camicia e pantaloni, le luci di casa accese.
Dopo qualche minuto la Tv è stata spenta e spostata per fare posto agli amici. Circondato da 5 sacchi di posta e prodotti tipici arrivati da tanti posti (biscotti di Novara, baci di dama, un alberello da Catania, la maglia della Federazione calcio n. 10, riviste e tanto altro). Pasquale era emozionato e man mano sempre più contento. Il tempo di una chiacchierata e della foto al primo biglietto di auguri portato da Valeria e Bianca della Comunità di Sant’Egidio e … il citofono ha cominciato a suonare: sono arrivate Rosa e Teresa (dell’OFS), tre studenti, il prof. Fausto, la sig.ra Cira. Tutti di S. Maria a Vico, avevano saputo della lettera scritta da Pasquale e sono venuti per conoscerlo e fargli gli auguri. La signora Rosa ha lanciato l’idea di fare insieme a Pasquale e altre persone di S. Maria a Vico una gita a Napoli (a Posillipo… e poi in pizzeria) incontrandosi con gli amici della Comunità di Sant’Egidio. Il brindisi, con un ottimo moscato arrivato da Asti, è stato dedicato a questi progetti.
Pasquale ci ha raccontato che in realtà negli anni scorsi aveva già scritto delle lettere chiedendo auguri e amicizia, aveva ricevuto biglietti e lettere ma “è la prima volta che qualcuno è venuto a trovarmi, è la prima volta che succede… significherà qualcosa…”. Salutandoci ha indicato tutti i sacchi di posta chiedendo “tra qualche giorno tutto sarà dimenticato?”, ma all’unisono tutti hanno detto “torneremo a trovarti”. E presto… “
Quale giorno migliore del proprio onomastico per sentirsi chiamati per nome ! Ma in questa storia non ci ha guadagnato solo Pasquale: l’amicizia è preziosa per tutti e ogni nuova amicizia rende questo nostro mondo più umano e vivibile. Per questo abbiamo voluto raccontare questa storia, perché possa ripetersi e la solitudine possa essere ancora sconfitta.
Ringraziamo Pasquale e tutti coloro che hanno risposto al suo invito, perché ci hanno rivelato come, se nella nostra società tante volte si afferma la solitudine, pure esistono inaspettate riserve di amicizia che occorre liberare, per il bene di tutti.
Leggi la sua storia anche qui: comunitadisantegidio.blogspot.it
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