Anziani a Napoli protestano per l’occupazione abusiva del loro Centro |
A Napoli la presentazione del volume “La forza degli anni”, edito da Francesco Mondadori, che ha avuto luogo il 5 giugno presso la Chiesa di San Pietro, è stata anche l’occasione per puntare i riflettori sulla difficile condizione degli anziani napoletani, che più di altri stanno subendo gli effetti della graffiante crisi economica, che li accomuna al resto del Paese.
Come ha ricordato Gino Battaglia, curatore del volume, nella relazione conclusiva, gli anziani a Napoli rappresentano il 18 % della popolazione e di questi uno su quattro vive – meglio dire sopravvive – solo con il magro assegno sociale (400 euro mensili).
Esiste un divario significativo con il dato nazionale, dove solo la metà (il 13 %) delle pensioni erogate non supera la stessa cifra. Secondo il Censis, Napoli è al primo posto fra le province in emergenza socio-economica, con il 22,4 per cento delle famiglie che vive al di sotto della soglia di povertà (la media italiana è l’11 per cento) e gli anziani napoletani condividono questa situazione. Come già altre volte abbiamo ricordato, l’ISTAT registra una riduzione della spesa per l’alimentazione da parte degli anziani: cresce cioè il numero degli anziani che deve quotidianamente scegliere se comprare da mangiare o se pagare la bolletta o le cure. Sono intuibili le ripercussioni di questa situazione sulla salute: in Campania un quarto degli anziani è in cattivo stato di salute.
Esiste un divario significativo con il dato nazionale, dove solo la metà (il 13 %) delle pensioni erogate non supera la stessa cifra. Secondo il Censis, Napoli è al primo posto fra le province in emergenza socio-economica, con il 22,4 per cento delle famiglie che vive al di sotto della soglia di povertà (la media italiana è l’11 per cento) e gli anziani napoletani condividono questa situazione. Come già altre volte abbiamo ricordato, l’ISTAT registra una riduzione della spesa per l’alimentazione da parte degli anziani: cresce cioè il numero degli anziani che deve quotidianamente scegliere se comprare da mangiare o se pagare la bolletta o le cure. Sono intuibili le ripercussioni di questa situazione sulla salute: in Campania un quarto degli anziani è in cattivo stato di salute.
L’Italia ha un invidiabile indice di speranza di vita, che la pone fra le nazioni più longeve del mondo: a Napoli la speranza di vita è inferiore di due anni rispetto al dato nazionale e sembra che la divaricazione si vada accentuando. Dunque il dramma diventa anche statisticamente rilevante.
Gli anziani crescono (ancora) di numero, ma a Napoli e in Campania le risposte e i servizi per loro sono sempre meno, come nel caso riporato dalle cronache, di un centro anziani del Comune, occupato abusivamente da ignoti, per cui c’è stata una sentita protesta dei diretti interessati. In altri casi abusi e degrado non arrivano neanche ai canali di informazione,
se non quando di tanto in tanto le cronache restituiscono le immagini dell’abbandono o della speculazione sulla pelle di anziani non autosufficienti. Sono i casi ricorrenti delle “villette”, piccoli lager disseminati nell’hinterland campano.
Una situazione preoccupante dunque, che fa appello alle coscienze dei cristiani e che non poteva essere non ricordata in un’occasione significativa come la presentazione di “La forza degli anni”, dove le autorevoli voci dei relatori ( lo stesso Gino Battaglia, Giuseppe Galasso, Francesco Casavola e Annida Parlai) hanno messo in luce aspetti diversi del grande tema trattato dal libro, che raccoglie i contributi di una serie di autori, molto diversi per competenze, ma con un denominatore comune: quello ” di aver confuso la loro esistenza con il mondo degli anziani” nell’ambito dell’impegno quarantennale della Comunità di Sant’Egidio per gli anziani a Roma e nel mondo .
Questo testo potrebbe essere definito il distillato – come hanno sottolineato i relatori – di quest’esperienza pluriennale, proposto al vasto pubblico senza età di chi si relaziona con gli anziani (familiari, operatori sociali, studiosi.. ), come suggerisce l’azzeccato sottotitolo : “lezioni di vecchiaia per giovani e famiglie”.
Questo testo potrebbe essere definito il distillato – come hanno sottolineato i relatori – di quest’esperienza pluriennale, proposto al vasto pubblico senza età di chi si relaziona con gli anziani (familiari, operatori sociali, studiosi.. ), come suggerisce l’azzeccato sottotitolo : “lezioni di vecchiaia per giovani e famiglie”.
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