Autore: Riccardo Roiter |
Riprendiamo e volentieri pubblichiamo la proposta apparsa sul quotidiano “Online News”, dal titolo “C’è un buco nero nel presente e nel futuro di anziani, malati, disabili. Come riempirlo”.
Al di là di quanto affermato sulla necessità di nuovi posti letto in RSA ( che -come sapranno i lettori assidui del blog- non è proprio il cavallo di battaglia della redazione !!!), colgo senz’altro l’occasione per sottolineare le suggestioni che vengono da questa proposta: innanzitutto la centralità del tema anziani per chi si appresta al governo di una città complessa come Roma ed anche la sottolineatura su quanto questo sia stato un tema ignorato- o almeno non centrale – della recente campagna elettorale per l’elezione del Sindaco della Capitale.
Ma passando alla proposta vera e propria, si auspica come soluzione una mappatura precisa della popolazione anziana, che porterà ad una pianificazione diversa dei servizi.
Come dice l’autore dell’articolo: “L’idea è quella di identificare casa per casa, caso per caso questi soggetti fragili, indicarli con delle bandierine su una mappa della città, e creare attorno ad esse una vera e propria rete di assistenza – e non solo domiciliare -integrata che dia sollevo a tutti, spenga le emergenze e liberi risorse (quelle dei familiari, ad esempio). Una rete fatta di strutture, organismi, centri esistenti e da creare ex novo, e di decine e decine di migliaia di operatori a tutti i livelli, vecchi e nuovi, con la creazione di migliaia di posti di lavoro e di nuove professionalità”.
In un certo senso è quanto già fa dal 2004 il Programma “Viva gli Anziani!” della Comunità di Sant’Egidio, che nel Centro Storico di Roma, ha realizzato un programma innovativo, con le caratteristiche descritte nella proposta: il programma è rivolto a tutti gli over75 di quel dato territorio, che raggiunge con telefonate, visite domiciliari, interventi mirati di sostegno alla domiciliarità e altro ancora, arrivando ad ottenere la famosa mappatura, che va oltre la “mappatura dei fragili”, ma diventa un’anagrafe reale della popolazione anziana, con tanto di valutazione della criticità e piani di intervento personalizzati, in rete con i servizi del Municipio e della ASL RMA.
Questo lavoro, che realizza in pieno anche l’agognata integrazione socio-sanitaria, ha portato negli anni soprendenti risultati dal punto di vista della qualità della vita degli anziani e del risparmio economico, in termini di ricoveri ospedalieri e in RSA, raggiungendo più di 9.000 anziani con un team di soli 10 operatori.
C’è da dire anche che questo modello, testato nel Centro Storico di Roma e in altre piccole e medie realtà, è stato proposto come modello di intervento in ambiti istituzionali e non.
Sarà da vedere chi coglierà il messaggio di novità, che è insito nella sua realizzazione.
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