Il saggio “Il secolo della solitudine” di Noreena Hert, pubblicato dal Saggiatore, è un’analisi interessante su un aspetto del nostro tempo che tocca la vita di molte persone. La solitudine è infatti un problema trasversale che riguarda tutte le generazioni ma sicuramente rappresenta un maggiore pericolo per gli anziani.
L’autrice analizza diversi aspetti della società moderna che favoriscono l’isolamento delle persone e le spingono a vivere coltivando un numero sempre più ridotto di relazioni. È la solitudine strutturale creata dal sistema capitalistico, che ci spinge a pensare solo a noi stessi e a vedere gli altri come concorrenti o nemici. È evidente che si è sviluppata anche una economia nata per sostenere e sfruttare chi si sente solo. Per esempio: è molto comodo poter acquistare on line tutto quello che ci occorre ma in questo modo si spingono le persone a non uscire di casa. Anche i social media, spesso importante per mantenere rapporti e relazioni, possono produrre una maschera dietro cui nascondersi e isolarsi. Come la stessa autrice evidenzia, l’isolamento forzato indotto dalla pandemia ha spinto, però, molti a riflettere sul grande e insostituibile valore delle relazioni umane. Questa nuova consapevolezza può promuovere un cambiamento importante.
La sfida che abbiamo davanti è dunque quella di cambiare questa economia e questa cultura disumanizzante trasformandole in un sistema sostenibile ed inclusivo. Non mancano alcuni esempi positivi in questo senso che Noreena Hertz elenca per offrire spunti di riflessione: investimenti mirati in un welfare di quartiere sempre più vicino alle persone, ricostruzione delle comunità̀ locali attraverso luoghi di incontro e forme di volontariato, banche del tempo concepite per aiutare gli altri ed infine istituzione di condomini solidali e convivenze. Oggi esistono alcune sperimentazioni di co-living in cui le persone provano un modo diverso di abitare. Nascono condomini concepiti con spazi comuni che spingono le persone alla socializzazione. The Collective è un’azienda che si è specializzata con successo in questa tipologia di proposta, incontrando una domanda inaspettata.
Il libro di Noreena Hert, oltre ad offrire un’analisi affascinante su uno dei problemi più sentiti del nostro tempo, propone anche una prospettiva di cambiamento. L’antidoto al secolo della solitudine può essere solo la scelta di prendersi cura gli uni degli altri.
(recensione a cura di Stefania Murari)
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