La storia è gradevolissima e molto attuale: i due protagonisti sono Giorgio, un dimenticato poeta di ottantacinque anni, amico intimo di Sandro Pertini e un tempo soldato durante la II° Guerra Mondiale e Alessandro, ventiduenne trasteverino, con poca voglia di studiare e amicizie fra gli spacciatori del quartiere.
Alessandro accetta malvolentieri di fare da accompagnatore all’anziano poeta e fra i due inizia così un rapporto inusuale di confidenza e simpatia, che porterà Alessandro anche a compiere con Giorgio l’ultimo viaggio della sua vita: un bellissimo tour in Toscana alla ricerca dei ricordi e dei tesori del passato, in compagnia di altre tre giovani amici: un viaggio bellissimo e tenero, pieno di momenti di allegria e di libertà, che lascia Giorgio appagato e “sazio di giorni”.
Il film ha il pregio di tratteggiare in modo non scontato la tenerezza del rapporto che può crearsi quando si incontrano generazioni così distanti e come questo legame sia vitale per tutti; geniale anche la descrizione della fragilità di quest’uomo anziano smemorato e dignitosissimo e dei ragazzi, che a lui si avvicinano, affetti da una fragilità non molto diversa dalla sua e per questo alleati ideali
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