Riceviamo e volentieri pubblichiamo la bella lettera scritta da Silvia al suo collega Aldo, in occasione della morte della madre. Ci è sembrata una bella testimonianza di quanto valga l’incoraggiamento di un amico in una situazione di difficoltà. A volte si vuole con tutto il cuore il bene dei propri cari, ma senza il sostegno di altri è tutto più difficile.
Bellissime anche le parole sulla commozione degli amici dei nipoti, alla notizia della scomparsa di una nonna speciale, che sapeva ascoltarli e che ricorderanno sempre.
Caro Aldo, se ho nel cuore il ricordo dell’ultima serata serena di mia madre, è anche merito tuo. Le tue parole, il tuo incoraggiamento, mi hanno sempre spinta a resistere alla tentazione di cercarle una Casa di Riposo, anche nei momenti nei quali più complicato era organizzarsi per tenerla a casa sua, e anche contro il parere di mia sorella. Ma tu mi consigliasti più volte di non mandarla a finire i suoi giorni in una struttura più o meno bella, più o meno assistita.
E io, per fortuna, ho seguito il tuo consiglio. L’ultima sera in cui l’ho vista viva, era stranamente un po’ più lucida del solito e le ho promesso di riportarla a casa dall’ospedale (dove era ricoverata, come tante altre volte in quest’anno, per una breve degenza che la rimettesse un po’ in piedi). Ma le avevo promesso di riportarla a casa sua, convinta di poterlo fare davvero, e la sua risposta mi ha fatto capire che lei era contenta di quella prospettiva, cioè di tornare a casa, e che era consapevole di dover restare in ospedale ancora qualche giorno. Non aveva dolori e la avevo invitata a non lamentarsi (“mamma, stai tranquilla che tra poco torni a casa, ancora pochi giorni, vedrai, non ti lamentare, che ti prometto di riportarti a casa presto…”). E’ l’ultima cosa che ci siamo dette. E poi la mattina dopo, si è addormentata serenamente, e quando sono arrivatigli infermieri con il pranzo, non respirava più. E’ stata una buona madre ed una buonissima nonna, adorata non solo dai nipoti, ma anche da tanti loro amici (ho ricevuto telefonate addoloratissime da tanti amici dei miei figli, che proprio non mi aspettavo). Sapeva rapportarsi ai giovani, li prendeva sul serio e con loro era sé stessa sul serio, parlando di tutto: libri, musica, politica … e sapeva ascoltarli. Saranno in tanti a ricordarla,oltre a noi, naturalmente.
Comunque voglio che tu sappia che se ha finito i suoi giorni in serenità è
anche merito tuo. Non lo sapevi, vero?
Silvia
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P.S. Ho lavorato per quasi 10 anni nell’assistenza e ho capito che essere assistiti a casa propria è una gran risorsa nella maggior parte dei casi!