Lo scorso giugno presso la sede della “Scuola di lingua e cultura italiana” della Comunità di Sant’Egidio di Novara, gli studenti hanno voluto offrire un pranzo agli anziani del quartiere Sant’Agabio, dove appunto si trovano i locali della scuola. Non è la prima volta che i giovani immigrati che frequentano la Scuola incontrano gli anziani: nella stessa sede due volte a settimana si riuniscono gli anziani, mentre al piano superiore si svolgono le lezioni della scuola d’italiano, ma c’era bisogno di un’occasione speciale per conoscersi meglio. Allora l’idea del pranzo… anche così iniziano i rapporti di “buon vicinato”….
La Comunità di Sant’Egidio opera da trent’anni nel quartiere e ora è impegnata nel progetto di monitoraggio attivo rivolto agli anziani over 75 enni denominato “Viva gli Anziani!” che si pone come obiettivo di combattere l’isolamento sociale e la solitudine. Questo pranzo pensato dagli allievi (dai 18 ai 66 anni) provenienti da tanti paesi differenti come Guinea, Ucraina,Nigeria, Bangladesh, Marocco, Albania, Tunisia, Costa d’Avorio. Burkina Faso e dai loro maestri, ha voluto far incontrare mondi differenti, ma non per forza contrapposti. Anziani e persone che provengono da altri mondi,”nuovi europei”, insieme per un momento di festa con lo scopo di colmare un vuoto d’incontro e di dialogo: non si può vivere vicini senza incontrarsi, senza far crescere un nuovo modo di pensare al mondo e a chi vive attorno a noi.
Il pranzo è stato un primo appuntamento, a cui ne sono seguiti altri, pensati perché l’estate non diventi un periodo faticoso da vivere ma si riempia di attenzione, di rispetto e di nuove amicizie.
E l’esperimento è riuscito. Lo abbiamo visto dal sorriso dolce di Mamadou, giovane profugo proveniente dalla Guinea Conacry che si è occupato dell’accoglienza degli anziani del centro d’incontro di Sant’Agabio. Mamadou, Oumar, Blessing, Zahra, Shipu, Walid, Hedia, Nadia, Halina, Serafina, Saadia, Fifi sono studenti della scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio, insieme con i loro maestri , hanno proposto un “ pranzo senza frontiere” e poi predisposto l’occorrente per passare piacevolmente insieme le ore: alcune studentesse hanno preparato il cous cous, marocchino e la sua variante tunisina oppure il birani bengalese, ma anche involtini ucraini, piatti senegalesi, torte, dolci, insomma un mix di cibo italiano ma anche piatti speciali dei loro paesi d’origine. Il vero ingrediente però è stata la voglia di conoscersi e incontrarsi, superando diffidenza e paura . Mamadou a nome della Scuola d’italiano della Comunità di Sant’Egidio ha rivolto un saluto agli anziani dicendo: “ Vogliamo essere vostri amici, benvenuti a questo pranzo!” le sue parole hanno suscitato applausi e grande simpatia. Daniela Sironi ha sottolineato “come l’incontro che si realizza in questo pranzo è una risposta alla solitudine che si vive sia da parte degli anziani che da parte degli stranieri. Invecchiando è facile essere soli, ma sono soli, spesso senza la famiglia, anche gli stranieri che vivono tra noi”. Ha invitato gli anziani a sentirsi padri e madri dei giovani stranieri e gli stranieri a sentirsi figli degli anziani presenti. Essere insieme per sentirsi meno isolati, condividere la tavola, salutarsi , rispettarsi, offrire il proprio braccio per sostenere chi si muove a fatica, tutto ciò può ripetersi anche nella vita di ogni giorno salutandosi per strada, aiutandosi dove ci si incontra. Questo renderà il quartiere bello ed umano.” Infine ha augurato che “questo pranzo sia il pranzo dei sorrisi”. Lo è stato davvero, un pranzo speciale per la simpatia, i gesti di accoglienza e per l’adesione immediata all’invito da parte degli anziani: le persone presenti erano più di 70. Una giornata ricca di sapori, di profumi, di emozioni, di parole, un primo passo verso la conoscenza reciproca, l’inizio di un bel percorso. Come ricorda con saggezza il Programma Viva gli Anziani: Sole sì , soli no!!: questo è il motto della campagna estiva del Programma, è una proposta umana e di solidarietà che vuole rendere il quartiere più umano e più accogliente, una proposta quanto mai opportuna nella calda estate del 2015.
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