un manifestazione per la pace organizzata dalla Missione |
Da tempo la Comunità di Sant’Egidio segue da vicino la complessa situazione politica della Repubblica Centrafricana, attraverso un capillare lavoro di affiancamento nel processo di riconciliazione e di transizione democratica, che impegna membri del governo e della società civile (qui per approfondire). Questo conflitto, che insanguina il cuore dell’Africa, è tornato in questi giorni sulle prime pagine dei quotidiani, dopo l’attacco contro la Chiesa di Nostra Signora di Fatima, avvenuto il 28 maggio a Bangui, che ha causato la morte di 17 persone, fra cui un sacerdote, e il rapimento di 27 civili. Al momento dell’attacco, da parte di uomini armati giunti a bordo di pick-up, la Chiesa Nostra Signora di Fatima ospitava 9 mila sfollati. Chiese, monasteri e moschee hanno finora offerto un rifugio sicuro per gli sfollati in tutto il Paese, teatro di gravi violenze e attacchi da parte di gruppi anti-Balaka e Seleka. Secondo l’Onu, gli sfollati nella Repubblica Centrafricana sono 425 mila, di cui 132 mila a Bangui. Più di 120 mila abitanti sono fuggiti nei Paesi vicini.
La Missione carmelitana di Bouzon |
Di questa drammatica vicenda e insieme del prezioso lavoro di riconciliazione compiuto dalle diverse comunità religiose presenti nel paese, abbiamo testimonianza diretta dai resoconti di alcuni amici missionari (in particolari i padri carmelitani) presenti nelle zone di guerra da tanti anni, con cui è nata una fitta corrispondenza insieme all’invio di aiuti umanitari.
Il 23 maggio padre Aurelio Gazzera ha incontrato a Roma un gruppo di anziani della Comunità di Sant’Egidio, che in questi mesi si sono impegnati nella raccolta di aiuti per la sua missione. Padre Aurelio, responsabile della missione di Bozoum, nel nord-ovest del paese, ha ospitato nei mesi scorsi migliaia di sfollati, in fuga dalle zone degli attacchi, e – come ha raccontato – ha dovuto più volte frapporsi fisicamente fra le fazioni in lotta per evitare la degenerazione del conflitto, che- ha tenuto a precisare – non è uno scontro tra la popolazione musulmana e quella cristiana, come spesso viene interpretato dai media.
L’incontro con gli anziani è stato molto bello e sintonico, definito da lui stesso sul suo blog ” ciliegina sulla torta” dei suoi incontri romani:
“E infine, concludo la giornata con la Comunità di Sant’Egidio, che sta cercando anche loro una soluzione per la situazione nel Centrafrica. E, ciliegina sulla torta, finisco con un incontro con un bel gruppo di “diversamente giovani”: dei simpatici anziani che in questi mesi hanno pregato e anche agito per Bozoum e per il Centrafrica “.
Per approfondire: visita il suo blog
Padre Aurelio Gazzera |
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