Volentieri pubblichiamo la bella recensione del libro “La Forza degli Anni. Lezioni di vecchiaia per giovani e famiglie”, pubblicata oggi da Adriano Sofri sul Foglio nella sua rubrica Piccola Posta.
“Alla stazione incontro Laura Pacini, della Comunità di Sant’Egidio di Firenze, che si tira dietro tre o quattro bagagli con le ruote e senza come una barbona, ed estrae da uno il libro che fa per me, non tanto per il titolo, “La forza degli anni”, quanto per il sottotitolo: “Lezioni di vecchiaia” (ed. Francesco Mondadori, autori vari, 317 pagine, 20 euro).
Così in treno resto sveglio a leggere. Il libro dice molte cose belle, interessanti, ma può permetterselo sulla vecchiaia, e racconta molte storie di persone vive e morte. Argomenta sobriamente ma efficacemente la bruttezza e spesso la cattiveria del ricovero in istituto, mettendole a confronto con l’esperienza delle case-famiglia realizzate con l’apporto volontario della Comunità, oltre che dell’impegno a conservare gli anziani soli e non più autosufficienti la casa in cui hanno sempre vissuto e che perderebbero, perdendo con lei il proprio passato e dunque, il proprio futuro.
Diventare vecchi, tranne che per alcuni grandi vecchi, non è mai stato un grande affare, e oggi si tramuta spesso in una debolezza senza riparo. Per giunta, si è seminata un’idea, o almeno una sensazione, che i vecchi stiano al mondo per aumentare il debito col quale vengono al mondo i nuovi nati. “C’è spesso negli anziani l’idea di dover ringraziare per ogni cosa, come se il fatto stesso di continuare a vivere fosse un debito o un disturbo”. Benché miri a spiegare come far vivere meglio gli anziani, e tutti gli altri con loro, e a farli vivere perciò più a lungo, il libro tratta anche dei funerali. E’ un luogo comune per i non credenti rammaricarsi di non aver trovato un modo di salutare i propri morti, e immaginare di esser salutati dai propri vivi, solenne e gratificante come quello religioso.
Non so se sia fondato, e comunque ho letto con piacere la storia di Nicola, classe 1894, anarchico e ateo, già sodale di Sacco e Vanzetti e detenuto politico nell’America di allora, cui la Comunità, secondo le sue disposizioni, dedicò un funerale anarchico: cravatta nera, rievocazione della sua lunga milizia internazionale, e “alla fine tutti hanno cantato Addio Lugano bella”.
Ho telefonato al mio amico don Vittorio, e gli ho detto che se non avessi già sistemato tutto per il mio passaggio dalla chitarra all’arpa, mi metterei nelle loro mani. A proposito: il sottotitolo dice “Lezioni di vecchiaia” ma “per giovani e famiglie”: non è per i vecchi infatti, ma per gli altri, che coi vecchi vivono, e vecchi saranno. E la lezione principale è quella di un’amicizia che non si prende troppa confidenza prima di meritarsela.”
Il libro “La Forza degli Anni” verrà presentato il 21 marzo a Firenze. Interverranno: Giuliano Amato, Pietro Clemente, Daniela Sironi, Andrea Barducci.
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