Papa Francesco è tornato più volte a sottolineare l’importanza di prendersi cura degli anziani, denunciandone l’esclusione come una vera e propria “eutanasia nascosta” che ruba la vita, ma ricordando che esiste anche una “eutanasia culturale” che si manifesta nel non lasciarli parlare e agire. Un invito raccolto da tanti che hanno voluto impegnarsi anche questa estate perché gli anziani siano curati e possano tornare “ad aprire la bocca e insegnarci” come auspicato dal papa. 

E’ stato così domenica 18 agosto con la giornata di festa organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio presso la Casa di Cura Merry House di Acilia a Roma, un istituto dove la Comunità, da più di 30 anni, tutte le settimane, visita agli anziani. “Non vogliamo dimenticarci di loro proprio ora che tutti partono per le ferie – ha spiegato Giuseppe – ma abbiamo organizzato questa festa per far sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto”…


Cocomero, bibite fresche a volontà e soprattutto tanta amicizia sono stati gli ingredienti principali di questo incontro. Un felice occasione per parlare e incontrarsi, grazie anche alla presenza degli amici del movimento Genti di Pace, provenienti da vari paesi del mondo, che oltre ad imparare la nostra lingua frequentando le scuole d’italiano della Comunità di Sant’Egidio, testimoniano che è possibile vivere insieme nonostante le diversità culturali, religiose e generazionali.

Significativo l’incontro di Fathi, proveniente dall’Egitto con l’anziana Elvira, egiziana di nascita, ma poi costretta molti anni fa ad allontanarsi dal suo paese che le è rimasto nel cuore. Ogni volta che incontra Fathi, Elvira non perde mai occasione per “rispolverare” qualche parola in arabo, ed oggi hanno parlato della preoccupante situazione che sta attraversando il loro paese in questi giorni. E’ la “eutanasia culturale” che viene sconfitta dall’incontro e dall’amicizia che fa ricominciare a parlare e ascoltare.

Anche John (Perù), Daniele (Romania) e Valentina (Ucraina) vengono con piacere a trovare gli anziani perché per loro è un modo per ritrovarsi in famiglia e gli anziani sono molto contenti di poter fare loro da nonni: “Qui non mi sento triste o solo, insieme abbiamo ritrovato una nuova famiglia. Stare insieme, raccontare e ascoltare ci da forza e felicità. Dobbiamo dire grazie ai nostri amici anziani”.