Segnaliamo l’accattivante romanzo di Viviane Chocas, che descrive con vivacità, la strana alleanza fra la giovane Blanche, animatrice di un laboratorio di scrittura creativa, ed i suoi anziani allievi, ospiti della “Casa Le Rose”, una casa di riposo modello, dove però non si sfugge al triste destino della separazione dal “mondo dei vivi”.
In questo microcosmo allo stesso confortevole ed insopportabile, come tutti i luoghi dove la vicinanza dell’altro è imposta dalle circostanze, avviene un piccolo miracolo: qualcosa mette in movimento cuori ed esistenze , che sembravano spente e li spinge a sognare ancora.
L’elemento dirompente è la forza delle parole, l’uscire dal guscio e l’iniziarsi a raccontare, proposto dall’animatrice di turno. E qui il garbo e la seduttività della bella Blanche incontrano gli sguardi preoccupati di Victor, Suzette e degli altri, che però nell’arco di poco tempo sono conquistati da lei, tanto da ideare un piano di fuga roccambolesco in sua compagnia.
Ma anche per la giovane ragazza quest’incontro si rivela una vera liberazione. Solo nella confidenza con queste figure”rocciose e traballanti”, inchiodate sulle sedie a rotelle, fragili e vitalissime al tempo stesso, riesce a ripercorrere la storia dell’abbondono di suo padre, la malattia psichica della madre, che tanto l’hanno segnata, lasciandole addosso un grande bisogno di essere a contatto. Nella trama di queste relazioni , decisamente anticonformiste, soffia un vento di libertà insopprimibile, descritto con molto garbo.
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