Il Comitato Nazionale Cinese per la Popolazione Anziana ha diffuso le stime di crescita della popolazione anziana in Cina, secondo le quali è previsto un raddoppio di tale fascia di popolazione entro il 2053, anno in cui si prevedono 487 milioni di anziani, ovvero il 35% dela popolazione. Attualmente gli anziani (over 60) in Cina sono 185 milioni e costituiscono il 13,7 % della popolazione (dati alla fine del 2011).
“Il problema dell’invecchiamento della popolazione ha fatto il suo ingresso in Cina con un certo ritardo e il paese sta ancora lottando per creare politiche mature che affrontino il tema”, ha dichiarato Zhu Yong, vice direttore del Comitato, nel corso di un seminario in materia di invecchiamento svoltosi in collaborazione con il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) ed HelpAge International.
Fra i dati che destano maggiore preoccupazione sono quelli relativi ai cosiddetti “nidi vuoti “, ovvero quegli anziani che sono rimasti a vivere da soli senza i figli e che si ritrovano spesso senza assistenza, che si prevede saranno 51 milioni nel 2015. Zhu ha invitato le autorità a prendere esempio dai paesi più sviluppati al fine di ridurre rischi e incertezze. Fra le proposte emerse nel corso del seminario quelle di aumentare il sostegno alle famiglie circa l’aspetto economico e della salute, la costruzione strutture per anziani nei centri urbani e nelle campagne, l’organizzazione di attività sociali, e l’istituzione di una rete di assistenza medica per la popolazione anziana. Il tema dei “nidi vuoti” è molto sentito in Cina tanto che si è creato un certo dibattito sulle norme che per i diritti degli anziani, che il governo cinese sta elaborando negli ultimi mesi. Infatti fra le norme previste, ci sarebbe una forma di obbligo legale perché i figli compiano visite frequenti ai genitori anziani. Secondo un sondaggio compiuto da un programma televisivo il 42,2 per cento degli interpellati si sarebbe detta favorevole al rendere obbligatorie le «frequenti visite a casa» (pur senza specificare che cosa si intenda per «frequenti»). Il 35,6 per cento si è invece mostrato contrario, mentre il 22,2 per cento non si è pronunciato. Probabilmente, la politica “del figlio unico” de il rapido miglioramento delle condizioni di vita, ha portato la Cina ad essere uno dei paesi con il più rapido tasso di invecchiamento, in un paese in cui la pensione non è ancora un diritto universale, anche se sta entrando in vigore, almeno per la popolazione che abbia compiuto gli 85 anni di età.
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