Voglio tornare a casa mia. E’ un bel libro di Paola Cottatellucci, ma è anche una storia vera, piena di voglia di vivere e di rifiuto della rassegnazione. Una storia che presentiamo dopo aver raccontato la cronaca, pochi giorni fa, dell’anziano di Montemarciano che è fuggito dall’istituto in cui era ricoverato e ha percorso vari chilometri in carrozzina per cercare di tornare a casa sua. Lo stesso desiderio, e ferma volontà di tornare a casa propria, anima un’anziana novantenne dopo un periodo difficile per la malattia e il lungo ricovero in ospedale. La storia raccontata da Cottatellucci ha un esito fortunatamente diverso da quello dell’anziano marchigiano della cronaca recente, riportato in istituto come se fosse fuggito da una galera. Ma anche per la protagonista di questo libro, la soluzione “normale” ai suoi problemi di assistenza sarebbe stata il trasferimento dall’ospedale in un istituto. Questo accade per centinaia di anziani che improvvisamente, per la debolezza fisica, si trovano impossibilitati a fare tutto da soli e vengono definitivamente allontananti dalle loro case. Per Iolanda, questo è il nome della protagonista del libro, grazie alla sua tenacia e all’amicizia di nuovi amici, si è aperto un futuro diverso, imprevisto e pieno di voglia di vivere. Questa storia, realmente accaduta, comunica una verità: se tornare a vivere a casa propria è stato possibile per lei allora è possibile per tutti. Un bel libro da leggere, una storia da far conoscere perché sulla vita degli anziani pesa troppo spesso una cultura di rassegnazione che non sa vedere soluzioni diverse dall’istituzionalizzazione. Questo libro aiuta a diffondere una cultura diversa, in cui tutti abbiamo da guadagnare e con la quale possiamo imparare a vivere meglio.
