La notizia della morte per choc settico di Francesco Furbetta, settant’anni, avvenuta il 27 febbraio del 2010, ma emersa nelle cronache solo in questi giorni, lascia allibiti e deve suscitare un cambiamento culturale e di intervento, perché non accada più. Le cronache parlano di un normale ricovero a Roma, prima al San Giovanni Addolorata, poi alla Casa di Cura Clinica Latina, e infine al Policlinico Umberto I, durante il quale – poco più di un mese – una banale lesione da decubito si aggrava fino al terzo stadio, causando una gravissima infezione che porterà in breve tempo alla morte del povero paziente.
Una tragica fatalità? Eppure, a dare retta ai dati, più che per questa o per un singolo e raro caso di trascuratezza, questa morte sembra essere la scheggia impazzita di un fenomeno di malcostume non infrequente e anzi piuttosto diffuso: secondo uno studio dell’Agenzia di Sanità Pubblica della regione Lazio, la prevalenza dei pazienti con lesioni da decubito è del 6,9% tra i ricoverati in RSA, ma sale addirittura al 39,2% per i degenti dei reparti di lungodegenza. Sono cifre altissime, considerato che si tratta di un tipo di patologia scarsamente rilevato nelle cartelle cliniche (come attesta la morte stessa del povero Furbetta).
Non dovrebbe essere necessario, ma è opportuno ricordare che le piaghe da decubito rappresentano per chi ne soffre una sofferenza inutile e, oltretutto, costosa; che derivano solo ed esclusivamente da mancata assistenza; e che la loro prevenzione è semplicissima, per non dire elementare. Basterebbe un presidio ordinario come il materassino ad aria. Ebbene, la stessa indagine dell’Agenzia di Sanità Pubblica (ASP) ci rivela che solo il 31%, non dei pazienti a rischio, ma addirittura di chi ha già una lesione di questo tipo in corso, ha disposizione un presidio antidecubito!
Sono dati che ci confermano come la presenza di questa patologia costituisca un forte indicatore negativo della qualità dell’assistenza resa.
Se è scandaloso e intollerabile che oggi si possa morire, a Roma, di piaghe da decubito, bisogna diffondere la certezza che prevenire le piaghe, oltre che essere doveroso, sia più semplice che curarle. Per questo ci sembra utile diffondere l’opuscolo realizzato, su questo argomento, dall’ASP, dal titolo “Raccomandazioni per la prevenzione ed il trattamento delle Lesioni da decubito” che trovate nella sezione Documenti di questo sito o a questo link.
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